The Journey Down: Chapter Three

Recensione per Adventure's Planet

Questo scritto fu pubblicato per la prima volta sul sito di Adventure's Planet. <https://www.adventuresplanet.it/scheda_recensione.php?game=journeydown3>


La trilogia più afrocaraibica della storia giunge al termine.

Il viaggio iniziato nel 2010 dagli sviluppatori svedesi di SkyGoblin, che li ha portati da un piccolo gioco gratuito realizzato con AGS [1] a pubblicare tre titoli sui principali negozi digitali di videogiochi, si è concluso sfortunatamente in maniera deludente e frettolosa.

Nonostante questo lungo percorso rappresenti comunque un successo per lo studio, che adesso possiede una modesta fama in ambito indipendente ed è riuscito a gestire il finanziamento dello sviluppo del gioco con una campagna di raccolta fondi [2], è difficile definire questo finale piacevole.

L'esito del verdetto non stupirà gli avventurieri più critici, perché già dal secondo capitolo ci si accorge che la struttura tripartita non funziona. E se il problema è la struttura, l'origine della mancanza di coesione è da attribuire proprio al primo gioco che, sebbene sia divertente, non si preoccupa di delineare gli obiettivi e le motivazioni degli antagonisti e delega il compito di far avanzare la storia alle poche e brevi scene d'intermezzo, relegando le azioni del giocatore a una lunghissima parentesi completamente scollegata dagli avvenimenti principali. Quindi il secondo episodio si è ritrovato a dover reggere il doppio peso di ampliare la trama per gettare le basi del finale e di presentare chiaramente quale fosse la posta in gioco per i protagonisti.

Nonostante ciò, il secondo capitolo rappresenta sicuramente l'apice della serie, riuscendo piuttosto bene ad ampliare la vicenda, grazie al sapiente utilizzo di quasi una sola ambientazione e della tecnica del racconto indiretto, ovvero raccontare attraverso informazioni riportate da altri personaggi o da documenti di varia natura sparsi nel gioco. Invece, la ragione per cui il terzo episodio fallisce è la totale assenza di consapevoleza dei limitati mezzi a disposizione e delle mancanze nella trama dei primi due titoli, mista alla voglia smaniosa di un epilogo grandioso, che mal si presta ai toni espressivi adottati in precedenza. Non c'era assolutamente bisogno d'introdurre nuovi personaggi, quando i comprimari dovevano essere ancora approfonditi e non erano state sfruttate appieno le dinamiche del gruppo. Per esempio, il fratello del protagonista (Kito) non partecipa in nessun modo allo sviluppo degli eventi e ogni volta viene messo in disparte a riparare qualche motore. Lo stesso dicasi dell’altra comprimaria, Lina, che addirittura è assente per metà del titolo e viene sostituita da un personaggio fotocopia per funzionalità. Le differenze caratteriali tra i personaggi principali non vengono utilizzate per far sentire il giocatore a capo di una squadra e, malgrado la storia parli di tre amici, la maggior parte delle attività che hanno un impatto sulla vicenda dipendono solo dalle azioni di uno (Bwana). Infine, sia la mancanza di una trama solida, che la scelta di protagonisti sempre scherzosi e rilassati perfino nelle situazioni più spinose, cozza con la volontà di una risoluzione epica. Sarebbe stato più saggio concentrarsi sul rispondere alle numerose domande poste nei due episodi precedenti, piuttosto che confondere il pubblico con l'aggiunta di altrettante nuove e irrisolte faccende.

Purtroppo il trattamento riservato alla storia ha influenzato anche gli enigmi. Infatti per colmare i buchi nella trama è stata inserita una quantità spropositata di scene d'intermezzo farcite con lunghissimi spiegoni, che hanno ridotto considerevolmente la durata delle sezioni di gioco vero e proprio. Nei capitoli precedenti gli enigmi non brillavano certo per originalità o difficoltà e non era raro risolverne alcuni prima di rendersi conto di quale fosse l'obiettivo, ma in questo episodio la bassa qualità dei rompicapo è terribilmente noiosa. I puzzle non riescono infatti a distogliere l'attenzione dalla narrazione frettolosa e abbozzata e, ancor peggio, risultano strizzati dalle troppe schermate vuote, che servono unicamente da contenitore per l'esposizione dei fatti. Le ambientazioni sono tante quanto inutili e in alcune c'è addirittura un solo enigma nell'intera schermata. Ciò significa che per completare una catena di puzzle spesso è obbligatorio fare avanti e indietro tra più luoghi. Di norma far tornare il giocatore sui propri passi rischia di confonderlo, mentre in questo caso il risultato è il tedio. Gli enigmi sembrano essere stati progettati all'ultimo, velocemente e con l'unico intento di riempire i fondali e non di far spremere le meningi.

La direzione artistica e il doppiaggio sono sopra le media per un titolo indipendente, senza aggiungere novità rispetto ai primi due capitoli della serie. La colonna sonora è peggiorata, passando dal jazz fusion a uno stile funky, con rimandi ai film d'azione degli anni '80. Le tracce ascoltate singolarmente non sono brutte, però nell'insieme l'arrangiamento suona barocco, troppo ricco di livelli sonori e al tempo stesso ripetitivo nel leitmotiv da non stufare come sottofondo.

In conclusione The Journey Down: Chapter Three è troppo facile e noioso, ma c'è speranza per il futuro di SkyGoblin. I suoi sviluppatori hanno già dimostrato in passato di avere fantasia, di saper costruire un buon motore grafico multipiattaforma e, sopra ogni altra cosa, di riuscire a stuzzicare l'appetito degli avventurieri di vecchia data e non solo. Hanno commesso un passo falso: forse non erano sicuri del gioco che volevano fare e hanno mischiato troppe idee o forse si sono lasciati prendere la mano prima da toni troppo conservativi e adesso forzatamente epici. Vediamo cosa riserverà il futuro: a ora SkyGoblin non ha annunciato nessun nuovo gioco, però spero che prossimamente avrà modo di redimersi.

Voto: 52/100


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Sitografia

1 The Journey Down: Over the Edge <https://www.adventuregamestudio.co.uk/site/games/game/1344/>

2 The Journey Down by SkyGoblin Kickstarter <https://www.kickstarter.com/projects/983397390/the-journey-down>