Matteo Bini

Biografia semiseria

Ormai dovreste averlo capito: mi chiamo Matteo Bini!
Sono nato nel 1995 e vivo in Toscana.

Se siete di fretta o non volete annoiarvi, saltate il passato e leggete solamente il presente.

Il passato

Trascorsi una normale infanzia cattolico borghese, se non per due particolari: mi sono innamorato di 007 e dei computer. Entrambe queste passioni mi hanno ingarbugliato la vita, però in cambio l'hanno resa interessante. Guardavo poca TV, quasi esclusivamente film. Ne ho visti parecchi. Mi piaceva e mi piace leggere sia libri che fumetti. Infatti sono stato abbonato a Topolino per oltre quindici anni. I libri che leggevo da bambino erano per lo più i classici della narrativa gialla, tra cui Agatha Christie, Conan Doyle e successivamente Ian Fleming (che era uno scrittore di spionaggio, non di gialli). Non ero estroverso, ma chiacchierone. Forse ora sono pure estroverso. Ho imparato solo dopo il liceo ad apprezzare la socialità e le piccole comunità, grazie ai genitori della mia ragazza.

Scoprii il computer prima di andare alla scuola materna, con la guida di mio padre. Mi portò un 486 Olivetti di un suo collega, con DOS e Windows 3.1. Tuttora nutro una forte affezione verso le interfacce grige e in rilievo d'inizio anni '90, che non sono mai state superate in eleganza e funzionalità dalle versioni di Windows successive. Anche se XP era carino. Insieme a mio padre giocai a tanti classici: C-Dogs, Doom II: Hell on Earth, Golden Axe, Lemmings, LHX: Attack Chopper, Red Baron, Triplane Turmoil, Wolfpack, Wolfenstein 3D e poi Worms 2. Ci sono videogiochi che sono delle costanti nella mia vita, ovvero che continuano a ispirarmi nei miei sforzi creativi e a cui semplicemente gioco d'allora. Uno di questi è GoldenEye, in particolare nella forma del GoldenEye: Source; un altro è Worms, nella versione del 1999, Armageddon. Devo ammettere di avere un carattere un po' ossessivo, poiché se mi piace qualcosa è probabile che mi piaccia per sempre, o quantomeno per parecchio tempo. Inoltre, quando mi piace qualcosa o qualcuno, di solito mi piace tanto!

Nello stesso periodo in cui scoprii il computer, feci la conoscenza dell'agente segreto 007. Bond, James Bond. Vidi GoldenEye alla TV e poco dopo, nel 2002, la RAI trasmise quasi tutti i film di Bond in onore dei quarant'anni della serie cinematografica. Una maratona magnifica. Mi ricordo ancora la pubblicità. James Bond ha fatto scaturire la mia curiosità verso il cinema, soprattutto ha fatto esplodere l'interesse su come i film vengono creati. Andavo alle medie, quando convinsi mia madre a comprare i DVD di 007 in edicola. Prima quelli con Sean Connery, i miei preferiti; in seguito quelli con Pierce Brosnan, di cui studiai i contenuti speciali. Sono stati proprio i contenuti speciali dei DVD di James Bond a mettermi in testa l'idea di diventare regista.

Della scuola non ho un bel ricordo, nonostante mi riuscisse facile andare bene. Mi annoiavo e mi sentivo oppresso da regole stupide. Avevo la sensazione che gli insegnanti cercassero d'instillare negli allievi un obbediente individualismo, piuttosto che premiare l'intelligenza e la cooperazione. Le medie furono le mie scuole preferite; malgrado l'insegnamento più utile l'abbia appreso alle elementari, dalla mia maestra di storia, che ci spiegò come prendere appunti. Prendere appunti bene e velocemente è fondamentale ed è tutto quello che serve per cavarsela a scuola. Il liceo non si distinse dal resto della mia istruzione per qualità, tranne per un professore di filosofia saggio e fortemente politicizzato. «Ricordatevi, figlioli, che nessuno vi pagherà mai abbastanza.» O qualcosa del genere. La filosofia e la storia mi hanno insegnato a relativizzare la moralità e la realtà.

Per merito del padre di un mio compagno, alle medie scoprii un genere di videogiochi che è tuttora molto importante per la mia formazione. Chi mi conosce anche superficialmente sa che si tratta delle avventure grafiche, dei "punta e clicca". Le avventure grafiche hanno fortificato il mio amore per i videogiochi e la passione per l'informatica.

Verso la fine delle medie, tale passione si fuse con quella per i film. Ero affascinato dagli effetti visivi, dalle possibilità della post-produzione. Feci dei primi esperimenti emulando alcuni effetti che avevo visto al cinema, come spade laser o schizzi di sangue. Incoraggiato dai risultati e dal divertimento, decisi di fare un film. Il film non vide mai la luce, anche se girai qualche scena. Dovrei avere ancora la sceneggiatura. Poi, insieme a due amici, formai un gruppo [1] per creare video corti dal taglio cinematografico, incentrati su comicità, azione e violenza. La triade perfetta! Girammo tre video, litigammo e ci dividemmo, ma siamo ancora amici. Ci divertimmo un sacco.

Nel frattempo, oltre a video demenziali e violenti, avevo cominciato a scrivere recensioni e piccoli approfondimenti sui videogiochi per un canale YouTube comunitario [2], dove conobbi alcuni dei miei amici più cari. Questa è un'altra storia [3].

Purtroppo, terminato il liceo, incominciò la parte più antipatica della mia adolescenza. M'iscrissi all'università già stufo del sistema accademico e l'abbandonai sei mesi dopo. Ciò ha generato non poca apprensione nei miei genitori e altrettanta tensione nel nostro rapporto. Per fortuna la mia ragazza e i suoi genitori mi hanno aiutato. Inoltre quell'estate, al matrimonio della cugina della mia ragazza, conobbi il mio mentore sul cinema. Volevo fare il regista, magari quello della seconda unità dei film di 007. Iniziai a lavorare accettando qualunque impiego. Fui fortunato: il mio primo lavoro fu la comparsa nel film Inferno, tratto dall'omonimo romanzo di Dan Brown. D'estate ripresi matrimoni per un piccolo studio del Mugello, dove l'autunno seguente fui assunto come tirocinante. Quello studio pagava poco o non pagava affatto, però fu un'ottima scuola d'improvvisazione da video maker. Grazie a loro incontrai un buffo direttore della fotografia, con il quale ho condiviso svariate disavventure filmiche. Con lo stipendio da comparsa mi ero comprato un registratore professionale, che usavo per lavorare come fonico di presa diretta su set scalcinati insieme al mio nuovo amico DP. I set squattrinati t'insegnano meglio di qualunque scuola privata, gratis, senza essere né classisti né snob. In più, essendo amico del direttore della fotografia, spesso gli facevo da assistente, apprendendo altre sfaccettature dell'industria cinematografica. Sono sempre stato un autodidatta, così ho imparato come si dirige, come si organizza, come si monta, come si registra l'audio, eccetera.

Sebbene la mia carriera cinematografica e quella nella produzione di video fossero entrambe piuttosto variegate, nessuna delle due soddisfaceva le aspettative economiche dei miei genitori. In breve, faticavo tanto ma guadagnavo poco. Per placare la loro inquietudine, acconsentii a frequentare un corso della Regione sulla programmazione web, che trattava l'HTML e le basi di PHP. In seguito all'università avevo capito che non mi piaceva il lavoro del programmatore, perché la maggior parte degli impieghi sono tediosi. Tuttavia è una carriera facile dove si guadagna abbastanza, oppure tanto, se si è senza scrupoli. Il corso non servì quasi a nulla, se non a farmi ottenere un altro tirocinio e un posto da sistemista. Semicostretto in quei panni, mi ero interessato di nuovo alla programmazione, grazie all'uscita di un'avventura grafica. Seguii lo sviluppo del gioco da vicino, ascoltando tutte le puntate del podcast sulla lavorazione [4]. La fascinazione verso la creazione di videogiochi mi ha portato ad ampliare il mio bagaglio professionale, imparando linguaggi come C, leggendo libri specializzati e in primo luogo spulciando il codice altrui, spinto dalla curiosità irresistibile di scoprire il funzionamento dei miei balocchi preferiti.

Durante il mio primo lavoro "serio", quello di sistemista, si presentò l'occasione salvifica di dirigere un cortometraggio su commissione. La sceneggiatura era pessima, scontata e i soldi non abbastanza. Nonostante ciò, la circostanza mi sembrò ghiotta e scelsi d'ignorarne i difetti evidenti, vista la noia procuratami dal mio impiego. Mi gettai a capofitto nella produzione del film, insieme al mio fedele amico direttore della fotografia. Lavorammo per circa due mesi e mezzo tra preproduzione, riprese e postproduzione. Le riprese durarono sette giorni consecutivi. Fu molto faticoso. Pagai tutti, poco. Il risultato finale fu al livello della sceneggiatura, ma almeno avevo dimostrato di essere in grado di gestire una produzione e di realizzare qualcosa da zero, con un minimo di visione e mezzi, che non fosse un video nella mia cameretta. Ero riuscito a coordinare delle persone e a prendermene cura, pure se avevo imposto dei ritmi di lavoro eccessivamente duri.

Espletato il mio primo vero impegno da regista, cambiai lavoro diventando uno sviluppatore web a tutto tondo; quello che in inglese viene chiamato "full-stack web developer". Sul finire del precedente impiego, avevo iniziato a chiedermi cosa significasse la deontologia professionale per un informatico, visto che mi rendevo conto dell'enorme potere che i computer, e di conseguenza gli informatici, esercitano sulla "vita vera". Quando ero piccolo il computer era una finestra su un mondo magico, dove potevo scatenare la fantasia e giocare. Crescendo avevo intuito che il digitale si sarebbe diffuso, però non riuscivo ancora ad afferrarne l'impatto concreto che avrebbe avuto su tutti. È stato col lavoro che ho sperimentato la potenza e l'ubiquità dei sistemi informatici. Non è certo questo il luogo per dilungarsi in dettagli tecnici, vi basti pensare ai computer come alla cosa più vicina alla magia di cui l'essere umano abbia mai disposto. L'informatica è una disciplina che permea ogni aspetto del presente. Inoltre essa rende possibile la raccolta e l'analisi di dati in quantità e qualità senza precedenti. La ricerca di un utilizzo equo dei computer mi ha fatto innamorare del progetto GNU [5] e del software libero [6], poiché entrambi mirano a restituire il controllo dei mezzi digitali alle persone, anziché assoggettarsi al profitto di poche aziende gigantesche. Nel 2019, dopo venti anni di Windows, ho deciso di stravolgere la mia vita informatica passando definitivamente alla distribuzione di GNU/Linux Debian [7]. Non me ne sono pentito. E non credo che lo farò mai.

Nel 2018, alla fine dell'estate del cambio di lavoro, partecipai a un piccolissimo film festival, dove per qualche strano motivo avevano deciso di festeggiare i trent'anni di uno dei miei videogiochi preferiti. Non solo mi ci recai e incontrai l'autore del gioco, ma realizzai anche un video di presentazione [8] per l'evento! Un mio precedente video [9] aveva ottenuto una modesta fama tra gli appassionati di avventure grafiche e, visto che il videogioco di cui avrebbero celebrato l'anniversario al festival era un classico del genere, non fu difficile ottenere l'incarico. Pure perché lo feci gratis. Attraverso l'evento conobbi altri amanti dei punta e clicca. Può sembrare paradossale, in particolar modo per la nostra cultura che è solita divinizzare gli artisti e le celebrità, ma per me è stato più importante conoscere quegli appassionati, piuttosto che il creatore stesso del gioco. Grazie a quel film festival è nata un'amicizia fantastica.

Rassegnatomi al fatto che la carriera informatica mi aveva concesso l'indipendenza economica in cambio di un'ordinaria vita di ufficio, e mosso dalle forti divergenze caratteriali coi miei genitori, nel 2019 mi trasferii insieme alla mia ragazza. Questo cambiamento, all'inizio sofferto, mi ha portato un sacco di benefici, tra cui pace e tranquillità; i quali si devono alla lontananza dalla confusione della città, alla vicinanza con la natura, alle gioie che regala la piccola comunità e al senno magistrale con cui è stata ammobiliata la casa. Con tali premesse, non c'è da stupirsi se scrivo che il frangente del COVID-19, inclusa la prima quarantena del 2020, non fu fonte di fastidio o dispiacere, bensì fu quasi una vacanza inaspettata. In aggiunta, l'estate del 2020 ha donato a me e alla mia ragazza un'amicizia con dei nuovi vicini, che hanno reso ancora più piacevole la nostra permanenza. Tra l'altro ci hanno aiutato a diventare vegani [10], soprattutto lui, un jazzista in cucina degno delle nonne migliori.

Il presente

Da quando mi sono innamorato del software libero e della filosofia suckless [11], sto cercando un modo per guadagnarmi da vivere utilizzando i computer davvero a favore delle persone. Per ora non ci sono riuscito. Attualmente lavoro nel settore dello sviluppo web, però prediligo linguaggi come C e Go e la programmazione di videogiochi. Sto cercando pure di tornare a produrre film, come quando mi dilettavo facendo video coi miei amici. Della programmazione mi piace soprattutto il frugare nel codice altrui, meglio se vecchio e a basso livello. Non mi piace il mio lavoro, sia per la mancanza di una deontologia professionale, che per il tedio procuratomi dalla complessità inutile dei programmi moderni. Ciononostante, grazie a questo impiego, ho avuto l'occasione di giocare con GNU/Linux, un sistema operativo che mi dà gioia e che mi fa imparare tanto. Mi piacerebbe condividere questa mia conoscenza con i non addetti ai lavori, magari organizzando un LUG nella zona in cui abito o degli interventi sull'importanza dell'indipendenza digitale. Nelle mie mire, oltre a tornare sul set, c'è quella di creare un piccolo videogioco e di diventare uno sviluppatore Debian. Nel tempo libero continuo a leggere libri di ogni genere, anche se preferisco l'avventura e i manuali d'informatica vetusti. E poi cerco di camminare più di quanto la mia indole pigra vorrebbe, poiché con la mia ragazza sto progettando di percorrere una delle alte vie della Valle d'Aosta. Oltre che su questo sito, di rado scrivo per Adventure's Planet [12], forse il punto di riferimento per le avventure grafiche in Italia (di sicuro lo è per me!).


Sitografia

 1 IWACK Movies <https://www.youtube.com/channel/UCm34KlD7X7ubwAQkloF2EJg>

 2 Geemba Network <https://www.youtube.com/user/GeembaNetwork>

 3 Storia del Choice <http://choice.tiepi.it/storia.html>

 4 Thimbleweed Park <https://soundcloud.com/grumpygamer>

 5 Il progetto GNU <https://www.gnu.org/gnu/thegnuproject.it.html>

 6 Che cos'è il software libero <https://www.fsf.org/it/what-is-fs-ita>

 7 La nostra filosofia: perché e come lo facciamo <https://www.debian.org/intro/philosophy.it.html>

 8 National Inquisitor: scoiattolo bicefalo molesta campeggiatori! <https://www.youtube.com/watch?v=v6lZU1zpEAA>

 9 Il segreto di Monkey Island <https://www.youtube.com/watch?v=6mdFPl8D5bY>

10 Pagina vegana di Matteo Bini <http://choice.tiepi.it/~matteobin/vegana.html>

11 software that sucks less <https://suckless.org/philosophy/>

12 Adventure's Planet <https://www.adventuresplanet.it/>